AGGIORNAMENTI SETTIMANALI SUL MERCATO DELL'OLIO D'OLIVA
Secondo i dati di AICA pubblicati la scorsa settimana, il consumo di olio d'oliva non è diminuito in modo significativo, sebbene l'AOVE rimasto sia di qualità inferiore con proprietà organolettiche ridotte. Il mercato è diviso: alcune aziende hanno ancora scorte per consegnare gli ordini ricevuti, mentre altre sono o saranno costrette a comprare nel breve periodo. I principali attori del mercato spagnolo rimangono tranquilli ed evitano transazioni affrettate. Il mercato riflette ora una divisione tra AOVE di alta qualità con prezzi più elevati e olio di qualità inferiore a prezzi più bassi. Nonostante un aumento dell'attività commerciale, gli acquisti dei consumatori sono diminuiti del 22% in volume nel secondo trimestre del 2024 a causa dei prezzi elevati.
Si prevede che l'olio della nuova stagione sarà costoso quando arriverà sul mercato, ma gli esperti credono che novembre fornirà una visione più chiara del mercato. I prezzi rimangono alti in Italia, con giacenze minime di olio d'oliva italiano. Una eventuale diminuzione del prezzo dell’olio italiano sarà legata esclusivamente ad una potenziale diminuzione significativa dell’olio spagnolo. Si segnala comunque che l’olio italiano rimarrá piú caro di quello spagnolo con un buon differenziale.
Si prevede che l'olio della nuova stagione sarà costoso quando arriverà sul mercato, ma gli esperti credono che novembre fornirà una visione più chiara del mercato. I prezzi rimangono alti in Italia, con giacenze minime di olio d'oliva italiano. Una eventuale diminuzione del prezzo dell’olio italiano sarà legata esclusivamente ad una potenziale diminuzione significativa dell’olio spagnolo. Si segnala comunque che l’olio italiano rimarrá piú caro di quello spagnolo con un buon differenziale.
L'Unione dei Piccoli Agricoltori e Allevatori di Málaga ha confermato una drastica riduzione della produzione di olive, stimando una diminuzione fino all'85% rispetto all'anno scorso, colpendo in particolare le Olive DOP Aloreña de Málaga. Questo calo è attribuito alla siccità in corso, che persiste da tre anni, soprattutto nella regione del Guadalhorce, dove alcune aree potrebbero vedere solo il 15% della produzione dell'anno scorso.
Nonostante la riduzione, le olive sono più grandi e di ottima qualità, grazie alle temperature favorevoli che hanno mitigato i danni causati dai parassiti. Tuttavia, la situazione è particolarmente grave per gli uliveti a secco, dove la produzione è quasi del tutto persa. Il metodo unico di raccolta delle olive Aloreña, noto come "ordeño" (raccolta manuale), è laborioso e non può essere meccanizzato a causa del paesaggio, il che aumenta i costi di produzione. Con rese ridotte, molte famiglie affrontano perdite significative di reddito. L'Unione dei Piccoli Agricoltori e Allevatori di Málaga chiede aiuti diretti per i produttori di olive e una differenziazione dei prezzi per riflettere le caratteristiche uniche e l'alta qualità delle olive Aloreña, sempre più apprezzate dai consumatori e che hanno ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Revocate le restrizioni all'esportazione in Turchia
Il settore dell'olio d'oliva in Turchia ha subito un grande cambiamento con la revoca anticipata delle restrizioni all'esportazione, inizialmente previste per il 2024, dopo il piano governativo per aumentare le vendite attraverso piccoli imballaggi. Le restrizioni, inclusa una quota di 50.000 tonnellate e tagli ai sussidi, hanno portato a un calo delle vendite e a difficoltà finanziarie per i produttori. Ora, con la produzione mondiale di olio d'oliva prevista per quasi raddoppiare, e la Turchia che prevede di produrre 400.000 tonnellate più le scorte residue, gli attori del mercato mirano a sfruttare l'aumento delle esportazioni. I prezzi sono già diminuiti, e la Turchia si concentra sull'apertura di nuovi mercati come gli Stati Uniti, l'Australia e il Giappone per recuperare la sua posizione competitiva.