AGGIORNAMENTI SETTIMANALI SUL MERCATO DELL'OLIO D'OLIVA
In Spagna, il mercato dell'olio d'oliva sfuso è turbolento, con una produzione limitata e una debole attività di acquisto. Le transazioni avvengono a prezzi compresi tra 3,8 e 4,60 €/kg. Con l'avvicinarsi delle festività, gli acquirenti si limitano alle transazioni immediate a causa delle restrizioni nel trasporto, acquistando solo ciò che può essere caricato rapidamente.
Il mercato in Grecia è calato fortemente. La disponibilità di olio extra vergine di oliva fresco è media, e i prezzi sono più alti rispetto alla Spagna, con Calamata che offre olio intorno ai 4.60, Creta sotto i 5,00 € e la Laconia a 6,12 €. Si prevedono alcune transazioni nella prossima settimana, poiché i fornitori cercano di assicurarsi vendite prima delle festività. Nonostante la differenza di prezzo, le aziende greche continuano ad acquistare da fornitori locali per supportare il mercato interno.
L'Italia sta affrontando una stagione difficile per l'olio d'oliva, con una produzione che è crollata a sole 200.000 tonnellate, costringendo il paese a importare fino al 75% delle sue necessità di olio d'oliva. I prezzi dell'olio d'oliva in blocco in Italia superano i 9 €/kg, significativamente più alti rispetto alla Grecia e alla Spagna. Nel frattempo, la Tunisia sta conquistando quote di mercato con prezzi più bassi.
Produzione di olio d'oliva in gioco
Secondo le previsioni della Commissione Europea, la produzione e il consumo di olio d'oliva nell'UE rimarranno stabili o diminuiranno lievemente nei prossimi dieci anni. Le previsioni evidenziano il cambiamento climatico come un fattore importante che limita la crescita dei rendimenti, influenzando la disponibilità di acqua e la produttività del suolo. Questi cambiamenti stanno causando uno spostamento delle zone agroclimatiche, alterando i modelli di coltivazione, compresa la produzione di olio d'oliva. Di conseguenza, la produzione agricola è destinata a rallentare e si prevede che la domanda di alcuni prodotti, come l'olio d'oliva, diminuisca.
Dal 2010 al 2024, il consumo di olio d'oliva nei principali paesi produttori dell'UE, come Spagna, Italia e Grecia, ha visto una diminuzione costante. L'UE ha consumato 1,79 milioni di tonnellate di olio d'oliva nel 2010, scendendo a 1,23 milioni di tonnellate nel 2022 e si prevede che rimanga a livelli simili fino al 2035. In particolare, si prevede che il consumo di olio d'oliva in Spagna, Italia e Grecia diminuisca del 3% ogni anno. Tuttavia, in Portogallo, sia il consumo che la disponibilità del prodotto sono previsti in aumento.
Per quanto riguarda la produzione, il report evidenzia la riduzione degli uliveti in Italia e Grecia, il che porterà a un'ulteriore diminuzione della produzione nei prossimi dieci anni. La futura redditività del settore dell'olio d'oliva dipenderà dalla trasformazione riuscita dei sistemi di produzione, passando da oliveti estensivi a superintensivi e altamente meccanizzati. Gli investimenti in Spagna e Portogallo dovrebbero aumentare la produzione, con una crescita annuale media prevista dell'1,2% in Spagna e dell'1% in Portogallo.
Wikifarmer è impegnata a rafforzare il settore dell'olio d'oliva, che è profondamente radicato nelle origini dell'organizzazione. Offrendo risorse educative e approfondimenti basati su dati, puntiamo a creare un sistema sicuro e trasparente, migliorando la redditività lungo l'intera catena di fornitura alimentare.
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