AGGIORNAMENTI SETTIMANALI SUL MERCATO DELL'OLIO D'OLIVA
La scorsa settimana, la pubblicazione dei dati AICA ha suscitato grande attenzione da parte di tutti gli attori della filiera. Gli operatori del settore hanno analizzato le tendenze che potrebbero definire le prossime settimane. Sfruttando le conoscenze dei nostri esperti e l’attività online di Wikifarmer, insieme al nostro strumento Prezzi di mercato, forniamo una panoramica sugli ultimi sviluppi.
In Spagna e Italia, gli acquirenti si aspettano ulteriori cali dei prezzi. Il rapporto AICA suggerisce che il mercato potrebbe continuare la sua tendenza al ribasso nei prossimi mesi. Tuttavia, al momento non c’è fretta di acquistare. Sebbene non si preveda un calo immediato dei prezzi, le uscite di gennaio hanno superato le 100.000 tonnellate, questo dato cosí alto è dovuto in parte ad acquisti effettuati a dicembre ma ritirati a gennaio. Nel frattempo, le piogge attuali sono essenziali per il raccolto della prossima stagione, garantendo una quantitá di acqua sufficiente ad irrigare durante l'estate e offrendo una prospettiva più ottimistica per le rese future.
In Grecia, i prezzi hanno iniziato a diminuire ma mostrano segni di stabilizzazione dopo la pubblicazione dei dati AICA. Si prevede che la raccolta delle olive si concluderà questo mese e le reazioni del mercato saranno monitorate attentamente. Molti produttori rimangono fiduciosi in una possibile ripresa dei prezzi nel prossimo futuro. Nel frattempo, la Tunisia ha riportato un raccolto abbondante, il che potrebbe introdurre ulteriore turbolenza nel mercato a causa dell’aumento della concorrenza.
Mercato dell'Olio d'Oliva in Italia: Scorte in Aumento Mensile, ma in Calo Annuale
Il rapporto Frantoio per gennaio 2025 presenta risultati contrastanti. Al 31 gennaio, le scorte di olio d'oliva hanno raggiunto 214.329 tonnellate, registrando un aumento del 7,4% rispetto al mese precedente ma un calo del 20,5% su base annua. L’olio extra vergine di oliva (EVOO) rappresenta il 72,6% delle scorte totali, di cui il 63,2% di origine italiana. Il Sud Italia detiene la quota maggiore di scorte (53,9%), con la Puglia (34,8%) e la Calabria (11%) che svolgono un ruolo chiave. Nel frattempo, le scorte di EVOO biologico sono diminuite significativamente (-31,6% su base annua), rappresentando ora il 17,8% dell’immagazzinamento totale di EVOO.
La diminuzione annuale dei livelli di scorte è dovuta principalmente alla riduzione delle forniture di EVOO (-23,5%), olio di oliva lampante (-19,4%) e olio di oliva raffinato (-29,0%). In particolare, le scorte di EVOO di origine italiana e di origine extra-UE sono diminuite rispettivamente del 35,5% e del 28,3% rispetto a gennaio 2024. Tuttavia, rispetto a dicembre, le scorte totali sono aumentate, spinte principalmente da un incremento delle importazioni dall'UE (+12.351 tonnellate), che ha aumentato le riserve di EVOO del 6,3%. Questa tendenza suggerisce un cambiamento nella dinamica dell'offerta, con una minore produzione nazionale che porta a una maggiore dipendenza dalle importazioni per stabilizzare il mercato.
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