Aggiornamenti Settimanali sul Mercato dell'Olio d'Oliva
Aggiornamenti dei prezzi
Questa settimana, i diversi aspetti del mercato B2B dell'olio d'oliva in Europa hanno mostrato disparità regionali. Questi scostamenti hanno riguardato l'andamento dei prezzi e l'intensità delle transazioni commerciali, ma anche la pubblicazione di misure sorprendenti. Per illustrare meglio i principali movimenti di mercato in Grecia, Spagna e Italia sotto forma di scostamenti medi dei prezzi al frantoio, abbiamo utilizzato i nostri dati interni, insieme a quelli provenienti da fonti affidabili del settore in tutto il Mediterraneo (Unione dei Comuni Olivicoli di Creta, PoolRed-ES, Ismea Mercati-IT).
Il mercato B2B dell'olio d'oliva in Grecia è entrato in una nuova fase, che ricorda la situazione italiana delle ultime settimane. Le transazioni commerciali in Grecia sono diventate scarse; i nostri partner che gestiscono punti vendita B2C sostengono che i consumatori si sono allontanati dall'olio d'oliva e stanno preferendo alternative più economiche, come l'olio di girasole, per rispondere alle loro esigenze alimentari. Le statistiche formali sul consumo di olio d'oliva in Grecia sono pubblicate dall'autorità statistica nazionale solo annualmente, quindi non possiamo mostrare questo dato in cifre.
In Spagna, la tendenza al ribasso che ha caratterizzato il mercato nella settimana precedente è proseguita anche questa settimana, con prezzi in calo per tutte le categorie di olio d'oliva e un aumento delle quantità prodotte.
In ogni caso, le importazioni da Paesi terzi - come la Tunisia, che esporta ancora olio d'oliva in esenzione doganale verso l'UE - non stanno contribuendo all'offerta in modo decisivo. Questa riluttanza a vendere potrebbe essere dovuta all'attesa che le scorte disponibili nell'UE raggiungano livelli trascurabili, quando la scarsità di prodotto sarà più marcata e si potranno ottenere prezzi più alti.
La mappa seguente mostra che l'offerta di olio d'oliva dell'ultimo trimestre su Wikifarmer Marketplace proviene quasi esclusivamente da Grecia, Spagna e Italia, mentre i partner dell'Africa settentrionale (più il Libano), evidenziati in verde chiaro, non hanno contribuito come nei periodi precedenti.
Breve panoramica degli ultimi aggiornamenti dalla Spagna
Lunedì scorso, l'AICA ha pubblicato il suo rapporto mensile sull'olio d'oliva che analizza la situazione del mercato interno spagnolo nel febbraio 2024. Lo approfondiremo presto in uno speciale dedicato all'olio, ma riteniamo che sia di grande utilità citare ora alcuni dei principali risultati.
In particolare, le recenti piogge hanno contribuito al significativo miglioramento della situazione dei bacini idrici sotterranei in tutto il Paese. I livelli idrici sono ancora al di sotto della media, ma in una situazione migliore rispetto ai due anni precedenti, anch'essi afflitti da una significativa siccità, soprattutto nelle regioni meridionali del Paese, ricche di oliveti.
Inoltre, i livelli di produzione hanno superato non solo le stime iniziali di 650.000 tonnellate, ma anche le previsioni moderatamente riviste di 800.000 tonnellate, avvicinandosi infine al livello di 830.000 tonnellate. Tuttavia, la disponibilità attuale è di circa 712.376 tonnellate, già inferiore alla disponibilità alla fine di gennaio 2024 (735.429 tonnellate). Di conseguenza, dato che il consumo non ha subito una flessione critica a fronte dei prezzi elevati durante l'intera stagione, l'incubo che ruota attorno alla disponibilità delle scorte prima dell'inizio della prossima stagione è ancora presente.
Tuttavia, si prevede un aumento dei consumi grazie alla riduzione dell'IVA sull'olio d'oliva allo 0% in aprile. Prevediamo che questa misura attuata dal governo spagnolo provocherà una diminuzione dei prezzi al dettaglio dell'olio d'oliva, rappresentando un buon incentivo per gli operatori B2C a competere maggiormente. Ciò potrebbe portare a una situazione ancora peggiore per le scorte residue, innescando complessi movimenti di mercato prima dell'inizio della prossima stagione di raccolta.